BNP e NT-proBNP sembrano essere dei potenziali predittori di eventi avversi, cardiovascolari e mortalità anche nei pazienti con scompenso cardiaco con frazione di eiezione preservata
Da una revisione sistematica della letteratura con metanalisi è emerso come BNP e NT-proBNP possano rappresentare dei predittori significativi e indipendenti di eventi avversi, cardiovascolari e mortalità in presenza di HFpEF, ma manca ancora una definizione condivisa dei cut-off dei livelli plasmatici di tali biomarcatori da applicare in pratica clinica
Il peptide natriuretico di tipo B (BNP) è un peptide chiave rilasciato dai cardiomiociti delle pareti ventricolari a seguito di un rimodellamento cardiaco o di una distensione ventricolare: per tale motivo è stato impiegato nella diagnosi di scompenso cardiaco con frazione di eiezione ridotta (HFrEF). Oggi si tende a impiegare il NT-proBNP, in quanto ha un’emivita maggiore e raggiunge superiori livelli plasmatici rispetto a BNP.
Tuttavia c’è ancora un aspetto poco chiaro legato a questi due marcatori, ovvero quale sia il loro valore prognostico nei pazienti con scompenso cardiaco con frazione di eiezione preservata (HFpEF). Un gruppo di clinici ha quindi condotto una review sistematica con metanalisi, concentrandosi in particolar modo su tre elementi: outcome avversi in generale, eventi cardiovascolari e mortalità.
Sono stati analizzati 22 studi, per un totale di oltre 10mila pazienti con HFpEF, 2.836 pazienti con HFrEF e poco più di 1.600 controlli. In generale i pazienti avevano un’età compresa fra 44 e 82 anni ed erano interessati da comorbilità quali ipertensione, diabete, iperlipidemia, malattia renale cronica e fibrillazione atriale.
I pazienti con HFpEF tendono a essere più anziani, di sesso femminile e a maggiore rischio di comorbilità importanti rispetto a quelli con HFrEF.
Per quanto riguarda il BNP, la metanalisi dei 10 studi selezionati inerenti a tale ambito lo ha indicato come un predittore indipendente significativo di eventi avversi nei pazienti con HFpEF, con un Hazard Ratio (HR) globale di 1,20. BNP è risultato anche un predittore significativo di eventi cardiovascolari (metanalisi di 3 studi), con un HR di 1,14, mentre la metanalisi dei 7 studi che hanno valutato la mortalità ha mostrato che potrebbe rappresentare un predittore indipendente significativo (HR: 1,44).
Un dato interessante emerso dall’analisi mostra come la presenza di bassi livelli di BNP correli con una prognosi favorevole nei pazienti con HFrEF e, al contrario, sia un indicatore di prognosi scarsa in caso di HFpEF.
Quando si sono considerati i vari studi dedicati al NT-proBNP, le metanalisi condotte hanno evidenziato che quest’ultimo è un indicatore prognostico indipendente di eventi avversi (HR: 1,63), mentre potrebbe esserlo per la mortalità (HR: 1,65). Non si sono potute trarre conclusioni in merito agli eventi cardiovascolari per mancanza di dati.
| BNP | NT-proBNP | |
| Eventi avversi | HR 1,20 | HR 1,63 |
| Eventi cardiovascolari | HR 1,14 | n.d. |
| Mortalità | HR 1,44 | HR 1,65 |
Quindi livelli elevati di BNP e NT-proBNP sembrerebbero poter rappresentare dei validi predittori di un maggiore rischio di eventi avversi, cardiovascolari e di mortalità in pazienti con HFpEF. Gli autori hanno comunque voluto ricordare che la significatività prognostica può dipendere dai cut-off scelti per ogni outcome, pertanto sarebbe importante definire delle soglie standardizzate da applicare in pratica clinica.