Disturbi atopici, psichiatrici, cardiovascolari e legati al sonno aumentano il rischio di sviluppare emicrania con l’avanzare dell’età
Una review ha osservato uno stretto rapporto, spesso bidirezionale, fra sviluppo di emicrania e condizioni pre-esistenti come asma, depressione, disturbi del sonno e cardiovascolari, indicando i filoni di ricerca per la possibile implementazione di interventi preventivi
Nonostante i notevoli sforzi della ricerca negli ultimi decenni, l'eziologia dell'emicrania non è ancora completamente compresa e benché non vi siano dubbi sull’esistenza di un contributo genetico nell’insorgenza dell’emicrania, tale componente non è sufficiente per definire il rischio di sviluppare un attacco emicranico nel singolo paziente in pratica clinica.
Vi sono infatti altri fattori da tenere in considerazione, ovvero le comorbilità, l’influenza ambientale ed elementi legati allo stile di vita.
I parenti di primo grado di un soggetto con emicrania hanno un rischio di sviluppare la malattia da 1,5 a 4 volte maggiore rispetto alla popolazione generale.
Un gruppo di clinici si è concentrato in particolar modo sulle comorbilità e ha condotto una revisione della letteratura con meta-analisi per identificare quelle condizioni che possono fungere da fattore predittivo di emicrania.
Sono stati selezionati 38 studi, di cui 2 includevano pazienti con emicrania episodica vs cronica e 10 pazienti con emicrania con aura. Per un’analisi più dettagliata, le comorbilità sono state distinte in 7 sottogruppi: condizioni/disturbi atopici, psichiatrici e/o psicologici, legati al sonno, cardiovascolari, autoimmuni e infiammatori, metabolici, altri (tra cui bruxismo, BPCO, osteoporosi e lombalgia).
In generale, il risk ratio pooled (pRR) per la presenza di comorbilità pre-esistenti e il rischio di sviluppare emicrania è risultato pari a 1,46 (IC 95% 1,11-1,92; p=0,007), mentre l’analisi dei sottogruppi ha evidenziato un pRR per il rischio di sviluppare emicrania più avanti nel corso della vita in soggetti con condizioni/disturbi atopici (pRR 1,53; IC 95% 1,15-2,03), psichiatrici (pRR 2,63; IC 95% 1,79-3,85), legati al sonno (pRR 1,89; IC 95% 1,26-2,85) e cardiovascolari (pRR 1,72; IC 95% 1,07-2,76).
| Condizioni/disturbi atopici | Condizioni/disturbi psichiatrici e/o psicologici | Condizioni/disturbi legati al sonno | Condizioni/disturbi cardiovascolari |
| Congiuntivite allergica | Depressione | Pavor nocturnus | Coronaropatia |
| Rinite allergica | Ansia | Sonnambulismo | Ipertensione |
| Dermatite atopica | Ansia e depressione | Disordini nella respirazione | Ictus |
| Asma | Disturbi dello spettro autistico | Insonnia | Circolo di Willis incompleto |
| Allergia alimentare | ADHD | Sonno di durata < 3,5 ore o 3-5 ore | Aumento della pressione diastolica o sistolica |
Tra le condizioni/disturbi atopici, l’asma ha mostrato una interrelazione bidirezionale con l’emicrania, con valori di odds ratio simili in entrambe le direzioni.
Quale potrebbe essere la causa di questo legame? L’ipotesi più supportata è che la degranulazione dei mastociti nella dura determini un’attivazione delle fibre afferenti trigeminali: poiché i soggetti con comorbilità atopiche hanno un’aumentata attività e sensibilità dei mastociti è possibile che siano a maggior rischio di emicrania.
Nel caso delle condizioni/disturbi psichiatrici, sembra esistere una interrelazione bidirezionale fra depressione ed emicrania, con studi che riportano tassi simili di sviluppo di emicrania in soggetti con depressione e di insorgenza di depressione in soggetti con emicrania. La causa di questo legame molto probabilmente contempla la condivisione di una predisposizione genetica, ma non bisogna sottovalutare fattori esterni come lo stress.
Un legame bidirezionale è stato osservato anche fra diversi disturbi del sonno ed emicrania, indipendentemente dalla presenza o meno di ansia e depressione. Le ragioni proposte a sostegno di questo legame includono disfunzioni a livello di ipotalamo, tronco cerebrale e sistema dell’orexina, implicati sia nella fisiologia del sonno sia nella modulazione del dolore.
Infine, se è noto che l’emicrania aumenta il rischio di malattie cardiovascolari, in questa review si è osservato come sia vero anche l’opposto, individuando la disfunzione endoteliale come possibile causa.
Con la dovuta precisazione che questa revisione della letteratura ha considerato lo sviluppo di emicrania e non la sua cronicizzazione, si sono evidenziati quegli ambiti verso cui indirizzare la ricerca nell’ottica di implementare interventi precoci o anche preventivi nei pazienti con particolari profili di rischio.