Esistono dei determinanti sociali di salute in grado di influenzare la propensione delle donne verso la terapia ormonale per gestire i sintomi vasomotori della menopausa
Sono molti e differenti tra loro gli elementi che possono favorire o contrastare il ricorso alla terapia ormonale nelle donne in menopausa: è quindi importante che il clinico adotti un approccio paziente-centrico per individuarli correttamente e comprendere appieno l’esperienza globale della singola paziente con la propria menopausa
L’OMS definisce i determinanti sociali di salute (SDOH) come le condizioni in cui il singolo individuo è nato, cresciuto, vive e lavora, unitamente all’età e a un insieme di elementi “esterni” che plasmano lo stile di vita quotidiano.
In una survey, delle donne in post-menopausa che avevano avuto sintomi vasomotori nell’anno precedente ben l’81% non aveva mai ricevuto la terapia ormonale sostitutiva.
È noto che proprio gli SDOH esercitano un impatto su svariati aspetti della salute femminile. Per esempio un supporto famigliare, un impiego, lo status socio-economico e quello civile (con partner o sola) possono influenzare l’età all’esordio della menopausa e i sintomi correlati a quest’ultima. Non sono ancora noti, invece, l’impatto globale degli SDOH durante la menopausa e il potenziale legame fra SDOH e il ricorso alla terapia ormonale sostitutiva.
Un gruppo di clinici si è quindi proposto di valutare l’impatto di vari SDOH sulla propensione a utilizzare la terapia ormonale in donne di mezza età seguite a livello ambulatoriale avvalendosi sia dei dati registrati nelle cartelle cliniche sia di un questionario specifico dedicato agli interventi adottati per trattare i sintomi della menopausa.
Gli SDOH considerati comprendevano:
- dati demografici: età, BMI, etnia, livello di scolarizzazione
- dati riportati direttamente dalle pazienti: attività fisica, sensazione di stress, interazioni sociali, abusi/violenze nell’ultimo anno, disponibilità economica per rispondere ai bisogni quotidiani, dieta (frutta e verdura), assunzione di alcol, abitudine tabagica e visite odontoiatriche regolari.
In questo studio cross-sectional sono state incluse 1.988 pazienti, di età media 54,4 anni, BMI medio pari a 30,2 kg/m2, in maggioranza caucasiche (97,1%) e sposate (83,5%). Il 13% delle donne riportava il ricorso a una terapia ormonale durante la menopausa.
All’analisi univariata è emerso che le donne erano meno propense a utilizzare la terapia ormonale se avevano un BMI superiore (per aumento di 1 kg/m2 OR: 0,97, p=0,002), non avevano un partner, avevano un livello di scolarizzazione inferiore ed erano fumatrici. Tra le donne più propense, invece, vi erano quelle che utilizzavano l’olio extravergine di oliva come grasso principale della dieta.
| SDOH | In terapia ormonale per la menopausa | Non in terapia ormonale per la menopausa | p |
| BMI (kg/m2) | 28,8 | 30,4 | 0,002 |
| Stato civile (single/vedova/separata/divorziata), n (%) | 31 (9%) | 296 (91%) | 0,043 (rispetto a sposata/con partner) |
| Livello di scolarizzazione, n (%) Scuole Superiori | 12 (8%) | 138 (92%) | 0,014 (rispetto a master post-universitario) |
| Livello di scolarizzazione, n (%) Laurea breve | 76 (12%) | 575 (88%) | 0,028 (rispetto a master post-universitario) |
| Abitudine tabagica, n (%) Fumatrice corrente | 7 (6%) | 108 (94%) | 0,015 (rispetto alle donne che non hanno mai fumato) |
| Abitudine tabagica, n (%) Ex fumatrice | 60 (11%) | 498 (89%) | 0,028 (rispetto alle donne che non hanno mai fumato) |
| Utilizzo di olio extravergine di oliva, n (%) | 181 (15%) | 1.064 (85%) | 0,009 (rispetto al non utilizzo) |
Quindi in generale avere degli SDOH “positivi” favorisce la propensione verso la terapia ormonale in corso di menopausa. Tale risultato è in linea con quanto emerso da studi precedenti secondo i quali fattori di rischio per tassi più alti di sintomi vasomotori in menopausa sono una scolarizzazione inferiore, un BMI maggiore, l’abitudine tabagica e uno stato di ansia. Sempre la scolarizzazione e uno stato di stress, ansia e depressione contribuiscono ad aumentare la durata dei sintomi vasomotori.
Per assicurare un equo trattamento di tali sintomi fra tutte le donne, pertanto, è necessario che il clinico faccia proprio un approccio paziente-centrico che consenta di identificare gli SDOH che esercitano il maggiore impatto durate la menopausa.