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Il sottoutilizzo dei farmaci per la profilassi rappresenta una delle possibili cause di progressione da cefalea episodica a cefalea cronica

La progressione da cefalea episodica a cronica può dipendere anche dal sottoutilizzo dei farmaci per la profilassi, che determina uno stato di infiammazione prolungata e la stimolazione del pathway ascendente trigemino-vascolare


Le evidenze oggi disponibili indicano che lo sviluppo di una cefalea cronica non può avvenire senza una precedente condizione di cefalea episodica. Ma come avviene il passaggio da uno stato all’altro? Una delle cause principali è l’inefficacia dei farmaci impiegati per la fase acuta, il cui obiettivo è quello di bloccare, o almeno ridurre in intensità o durata, il dolore associato all’attacco cefalalgico. Parimenti importante è il timing dell’assunzione del farmaco: capita, infatti, che il paziente assuma la terapia oltre 60 minuti dopo l’insorgenza del disturbo o dopo lo sviluppo di una sensibilizzazione centrale, confermata dalla presenza di allodinia. Terza causa è lo sviluppo di eventi avversi o intolleranza al farmaco, che determinano una scarsa aderenza terapeutica.

Un ruolo importante è giocato anche dal sottoutilizzo/interruzione dei farmaci per la profilassi, dovuto essenzialmente a una mancanza di efficacia o a un eccesso di eventi avversi: secondo uno studio europeo, solo un terzo dei pazienti che assumono trattamenti di profilassi si dichiara soddisfatto degli stessi.

Nel caso specifico del sottoutilizzo dei farmaci, la progressione di malattia è legata alla stimolazione ripetuta delle fibre afferenti nocicettive, seguita da un’infiammazione prolungata con distruzione dei neuroni serotoninergici del tronco encefalico e dalla riduzione del controllo del dolore endogeno.

Un impiego ottimale dei farmaci potrebbe quindi prevenire la cronicizzazione della cefalea e migliorare il trattamento degli attacchi singoli: in particolare il trattamento per la fase acuta dovrebbe essere somministrato prima dello sviluppo di allodinia, mentre quello per la profilassi nel momento in cui si è ancora in presenza di cefalea episodica e quindi il livello dei mediatori infiammatori è basso.