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Obesità: la tempesta perfetta per l'insufficienza cardiaca

Questa revisione esplora l’associazione tra obesità e malattie cardiovascolari, in particolare l’insufficienza cardiaca (HF)e fornisce un’analisi completa degli studi recenti a supporto della patogenesi, della diagnosi e descrive la complessità della gestione dello scompenso cardiaco nei pazienti con obesità


L'articolo discute l'insufficienza cardiaca (HF) come una sindrome complessa con un impatto significativo sulla salute pubblica, che colpisce l'1-2% degli adulti nei paesi occidentali e che prevede un aumento dell'incidenza nei prossimi anni. La gestione dello scompenso cardiaco richiede costi elevati dovuti a frequenti ricoveri, programmi riabilitativi e terapie varie

L’obesità è considerata una delle principali cause di scompenso cardiaco e si prevede che la sua prevalenza contribuirà ad un aumento del numero di pazienti con scompenso cardiaco, soprattutto considerando l’aumento dell’incidenza dell’obesità nei bambini e negli adolescenti in tutto il mondo

Impatto dell'obesità sullo sviluppo dell'insufficienza cardiaca (HF)

In questa revisione, gli autori evidenziano la relazione complessa e sfaccettata tra obesità e insufficienza cardiaca (HF), sottolineando gli aspetti fisiopatologici, diagnostici e terapeutici di questa associazione. L’obesità è legata ad alterazioni morfologiche e funzionali che coinvolgono il sistema cardiovascolare, portando a varie malattie cardiovascolari, tra cui lo scompenso cardiaco sia con frazione di eiezione conservata (HFpEF) che con frazione di eiezione ridotta (HFrEF). L'articolo riporta i diversi meccanismi patogenetici che spiegano l'associazione, come il rimodellamento del ventricolo sinistro, l'accumulo di grasso epicardico, la disfunzione endoteliale e la disfunzione microvascolare coronarica. Gli autori inoltre riportano inoltre le correlazioni tra obesità e fibrillazioni atriali e malattia coronarica microvascolare,

Le nuove tecniche di imaging cardiovascolare

Il documento esplora l’uso di tecniche di imaging cardiovascolare per indagare vari aspetti delle condizioni cardiovascolari legate all’obesità. L'articolo sottolinea l'importanza di utilizzare diverse modalità di imaging per rilevare anomalie morfologiche e funzionali cardiache associate all'obesità. L'ecocardiografia emerge come una tecnica ampiamente disponibile, ma è limitata dalla dipendenza dell'operatore e della finestra acustica

Tecniche ecocardiografiche avanzate, come l'ecocardiografia speckle tracking e l'ecocardiografia tridimensionale, dimostrano la disfunzione sistolica subclinica del ventricolo sinistro e le alterazioni nella geometria del ventricolo sinistro e le deformazioni da deformazione nei pazienti obesi. Viene inoltre esplorato il ruolo delle tecniche di imaging, inclusa la risonanza magnetica cardiaca e la TC con contrasto, nella valutazione di condizioni quali la cardiopatia ischemica (IHD) e la perfusione miocardica nei pazienti obesi.

In conclusione l'articolo discute l'impatto significativo dell'obesità sullo sviluppo dell'insufficienza cardiaca (HF), in particolare l'insufficienza cardiaca con frazione di eiezione conservata (HFpEF), e la crescente prevalenza di HF indotta dall'obesità. Sottolinea la mancanza di strategie ben definite per la diagnosi e il trattamento dello scompenso cardiaco indotto dall’obesità, il che rappresenta una sfida per la salute pubblica. Gli autori sottolineano la necessità di approcci terapeutici per migliorare la prognosi dei soggetti obesi con scompenso cardiaco, considerando la prognosi sfavorevole associata e gli elevati costi di gestione. Nel complesso, il documento sottolinea l’urgente necessità di affrontare la diagnosi e la gestione dello scompenso cardiaco indotto dall’obesità visto l’aumento della prevalenza dell’obesità sia nei paesi industrializzati che in quelli in via di sviluppo.