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Dexmedetomidina è sicura per i pazienti sottoposti a chirurgia cardiaca, nei quali riduce almeno parzialmente l’incidenza del delirio post-operatorio

Una metanalisi che ha incluso 7 studi randomizzati controllati di qualità medio-alta dell’ultimo decennio suggerisce che dexmedetomidina abbia una certa efficacia nel ridurre l’incidenza di delirio dopo chirurgia cardiaca


Le alterazioni della gittata cardiaca, della perfusione ematica intracranica e del rilascio di fattori infiammatori indotte da un intervento cardiochirurgico possono portare al delirio post-operatorio, prolungare la degenza ospedaliera e avere effetti negativi significativi sulla prognosi dei pazienti.

L’eziologia del delirio post-operatorio è ancora da chiarire, tuttavia sono stati ipotizzati diversi possibili meccanismi: teoria dei neurotrasmettitori, meccanismi neuroinfiammatori, meccanismi di stress, apporto di sangue cerebrale e disturbi metabolici.

Secondo le statistiche, l’incidenza del delirio post-operatorio è di circa il 12-55%, a conferma di come questo fenomeno colpisca in modo importante la popolazione di pazienti sottoposti a chirurgia cardiaca. In questi ultimi lo sviluppo di delirio è principalmente legato all’approccio chirurgico, alla durata dell’intervento, al bypass cardiopolmonare, alla funzione cardiaca, ai disturbi interni e all’ipossiemia post-operatoria. Purtroppo, attualmente non esiste un trattamento specifico per il delirio post-operatorio.

Secondo le statistiche, l’incidenza del delirio post-operatorio è di circa il 12-55%.

Poiché studi sperimentali hanno dimostrato che la dexmedetomidina ha un effetto neuroprotettivo, riducendo le risposte allo stress per l’intervento chirurgico e la necessità di analgesici oppioidi e ripristinando modelli di sonno più naturali, un gruppo di clinici ha voluto valutare il possibile ruolo di tale farmaco nella prevenzione del delirio che si manifesta dopo un intervento cardiochirurgico.

Per fare ciò hanno condotto una revisione della letteratura con metanalisi: i 7 studi clinici analizzati, per un totale di 2.689 pazienti adulti, hanno riportato che dexmedetomidina si è dimostrata statisticamente differente dal placebo nella prevenzione del delirio post-operatorio (Odds Ratio 0,75; p=0,04), mentre non vi sono state differenze statisticamente significative a livello di durata della permanenza in Unità di Terapia Intensiva e mortalità.

Per quanto concerne gli eventi avversi correlati al farmaco, non si sono registrate differenze statisticamente significative a livello di bradicardia e ipotensione.

Dexmedetomidina presenta un meccanismo farmacologico specifico che si caratterizza per il miglioramento del sonno, l’interazione con neurotrasmettitori correlati che regola i fattori infiammatori, l’aumento del tasso di assorbimento del glucosio cerebrale e dell’espressione del fattore neurotrofico di derivazione cerebrale e per l’attivazione di proteinchinasi così da ridurre lo stress post-operatorio e determinare effetti neuroprotettivi. Ne deriva come dexmedetomidina potrebbe esercitare effetti clinici significativi nella prevenzione e nel trattamento del delirio post-operatori, migliorando la qualità di vita dei pazienti e riducendo potenzialmente i costi sanitari.


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26 February 2025

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