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Emicrania con e senza aura: secondo una recente review della letteratura si tratta di disturbi almeno parzialmente separati

Una revisione narrativa si è proposta di presentare le similarità e le differenze fra emicrania con e senza aura, ma nonostante i dati raccolti non è ancora possibile affermare con sicurezza se si tratti di due disturbi distinti o di due manifestazioni di un unico spettro di malattia


Benché i soggetti che soffrono di emicrania con e senza aura condividano diverse manifestazioni della malattia, vi sono anche elementi che li differenziano tra loro (per es. a livello di frequenza degli attacchi e di comorbilità associate), consentendo un trattamento individualizzato volto a raggiungere il miglior risultato per il singolo caso.

15% circa è la prevalenza stimata dell’emicrania a livello globale.

Questa considerazione rientra a pieno titolo nell’annosa discussione sulle due patologie: l’emicrania con e senza aura sono due facce della stessa medaglia o sono slegate l’una dall’altra?

A nome della European Headache Federation School of Advanced Studies (EHF-SAS) un gruppo di clinici ha condotto una revisione narrativa della letteratura per fare un punto delle evidenze oggi disponibili.

Nel caso dell’emicrania monogenica, il cui sviluppo è legato alla mutazione di un singolo gene, l’emicrania con e senza aura rappresentano due entità distinte, ma non è possibile formulare un giudizio così netto nel caso dell’emicrania poligenica. Basti considerare che, benché l’ereditarietà dell’emicrania con aura sia superiore di quella senza aura, a indicare il maggiore ruolo della genetica nella genesi della malattia, non è stato possibile identificare dei fattori di rischio genetici proprio per l’emicrania con aura.

Dal punto di vista molecolare, uno studio ha rilevato elevate concentrazioni di CGRP nella circolazione cerebrale di pazienti con emicrania con e senza aura, mentre altre evidenze suggeriscono che molecole legate ai PACAP (Pituitary Adenylate Cyclase‑Activating Peptide) correlano maggiormente con l’emicrania senza aura rispetto a quella con aura. Inoltre la depressione corticale propagata è un fenomeno noto che si ritiene abbia un ruolo significativo nello sviluppo dell’aura: secondo alcuni autori anche l’emicrania senza aura potrebbe essere legata a tale depressione, che produrrebbe un’aura “silente”, quindi non accompagnata da sintomi clinici. Se ciò venisse confermato i due tipi di emicrania potrebbero rientrare nello spettro di un unico disturbo.

Nei soggetti con emicrania sono stati valutati anche dei biomarker di infiammazione. Il rapporto neutrofili/monociti, utile a valutare l’infiammazione sistemica, è risultato maggiore nei pazienti con emicrania con aura rispetto ai controlli, così come si è registrato nei pazienti con emicrania senza aura (sempre rispetto ai controlli), nei quali però si sono osservati anche livelli più elevati di proteina-C reattiva e del rapporto piastrine/linfociti.

Risultati particolari si osservano anche in relazione agli ormoni sessuali. Infatti se l’emicrania legata al ciclo mestruale è più comune nei soggetti con emicrania senza aura vs quelli con aura, il rischio di attacchi di emicrania senza aura nel periodo perimestruale è simile tra le donne con emicrania con aura e quelle senza aura. La gravidanza esercita effetti positivi su entrambi i tipi di emicrania, mentre l’allattamento è protettivo solo nelle pazienti con emicrania senza aura (aumentando invece la frequenza degli attacchi di emicrania con aura) e la menopausa riduce la frequenza e la gravità degli attacchi di emicrania senza aura.

Nel 21% delle donne con emicrania senza aura, almeno il 75% degli attacchi emicranici mensili è legato al ciclo mestruale, mentre solo il 4% delle donne con emicrania con aura è soggetto agli attacchi durante il ciclo.

Interessante è anche l’osservazione secondo cui l’emicrania con aura sia ritenuta essere legata a una superiore prevalenza di eventi cardiovascolari maggiori rispetto all’emicrania senza aura, benché proprio quest’ultima condivida più fattori di rischio genetici per eventi cardiovascolari rispetto all’emicrania con aura.

In conclusione, come hanno risposto gli autori di questa review alla domanda iniziale? In virtù delle differenze a livello patogenetico e clinico evidenziate, propongono che i futuri studi nell’ambito considerino l’emicrania con e senza aura come disturbi almeno parzialmente separati.

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