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Includere le opinioni e le preferenze del paziente nella definizione del piano terapeutico può migliorare l’aderenza al trattamento per asma e BPCO

Per aumentare l’aderenza terapeutica può essere importante un processo di decision-making condiviso utile a individuare e correggere i fattori intenzionali e non intenzionali che portano a un trattamento subottimale


Diversi studi hanno evidenziato che una superiore aderenza alla terapia si associa a un migliore controllo dei sintomi nei pazienti asmatici e che un’aderenza subottimale rappresenta un fattore di rischio indipendente e modificabile di esacerbazioni.

Allo stesso modo un’elevata aderenza terapeutica si è dimostrata in grado di ridurre in modo significativo le riacutizzazioni di grado moderato-severo e di ridurre i tassi di mortalità nei pazienti con BPCO

Nonostante queste evidenze nel trattamento sia dell’asma che della BPCO si registra spesso un’aderenza subottimale. I fattori che favoriscono una scarsa aderenza possono essere distinti in tre categorie: legati al farmaco (per esempio effetti collaterali), intenzionali, ovvero determinati da una specifica scelta del paziente, e non intenzionali, come per esempio una errata comprensione delle indicazioni fornite dal clinico. 

Come intervenire, quindi? Secondo le linee guida internazionali è importante che, ad ogni visita, il clinico instauri un confronto empatico con il paziente che, oltre al controllo dei sintomi e della tecnica inalatoria, sia utile a comprendere l’aderenza; quindi, il numero di giorni a settimana nei quali il paziente ha assunto la terapia e l’opinione del paziente circa la terapia stessa (inclusa la percezione della sua necessità). È poi necessario ricordare l’importanza di seguire il trattamento quotidiano anche quando i sintomi non sono frequenti.  

L’aderenza può essere migliorata anche attraverso l’implementazione di un processo di decision-making condiviso tra clinico e paziente che tenga conto delle opinioni e delle preferenze di quest’ultimo. 

Infine, la review ricorda che l’ottimizzazione della terapia potrebbe beneficiare anche di un training periodico sulle tecniche di inalazione e di un cambiamento dell’inalatore con uno più appropriato per le caratteristiche del singolo paziente in modo tale da facilitarne il corretto utilizzo.


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