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L’associazione fra asma e livelli di anticorpi specifici per virus respiratorio sinciziale e rinovirus si modifica nel corso della vita del soggetto asmatico

Una valutazione europea ha osservato come l’asma si associ a livelli di IgG specifiche per virus respiratorio sinciziale e rinovirus maggiori nei bambini e inferiori negli adulti, ma la motivazione a sostegno di tale differenza non è ancora stata individuata


Numerose evidenze dimostrano che un’infezione da virus respiratorio sinciziale (RSV) nella prima infanzia si associa a un aumentato rischio di asma pediatrico, così come i ceppi di rinovirus (RV) A e C sono importanti nelle esacerbazioni dell’asma.

Uno studio ha voluto valutare l’associazione fra i livelli di IgG specifiche per RV e RSV, considerati come marker surrogati di esposizione al virus, e asma in soggetti adulti e pediatrici.

Sono stati considerati pazienti coinvolti nella coorte multicentrica francese Epidemiological Study on the Genetics and Environment of Asthma (EGEA1: pazienti arruolati tra il 1991 e il 1995, 530 bambini di età media 11,1 anni; EGEA2: pazienti arruolati 12 anni dopo, 1.241 adulti di età media 43,5 anni; 270 pazienti hanno fatto parte di entrambi i gruppi).



EGEA1


EGEA2

530 bambini

Età media 11,1 aa

1.241 adulti

Età media 43,5 aa

52% asma

64% sensibilizzazione allergica

41% asma

53% sensibilizzazione allergica


EGEA1

530 bambini

Età media 11,1 aa

52% asma

64% sensibilizzazione allergica


EGEA2

1.241 adulti

Età media 43,5 aa

41% asma

53% sensibilizzazione allergica


In generale si è osservato che, nei bambini, la presenza di asma si associava a livelli cumulativi di IgG per RSV, RV-A e RV-C maggiori, in particolare in caso di asma da moderato a grave e asma gestito con corticosteroidi inalatori nei 12 mesi precedenti. Non si sono invece osservate differenze nella forza dell’associazione con il variare dell’età di esordio della malattia.

Nel caso dei pazienti adulti, invece, si è osservata una situazione pressoché opposta: la presenza di asma, infatti, si associava a minori livelli cumulativi di IgG per RSV, RV-A, RV-B e RV-C, così come vi era un’associazione negativa con l’asma da moderato a grave, con quello a esordio in età adulta e con quello trattato con corticosteroidi inalatori.

Nei bambini, livelli maggiori di IgG per RSV, RV-A e RV-C si associavano a punteggi maggiori di sintomatologia della malattia asmatica.

Sono stati valutati anche casi particolari, ovvero pazienti adulti e pediatrici con sensibilizzazione allergica, intesa come un risultato positivo ai prick test cutanei per pelo di gatto, Dermatophagoides pteronyssinus, Cladosporium herbarum, Alternaria tenuis, fleo, ulivo, betulla, Parietaria judaica, ambrosia, Aspergillus, Blattella germanica e cipresso.

Nei bambini con sensibilizzazione allergica è stata osservata un’associazione positiva più forte rispetto ai bambini non sensibilizzati fra asma e livelli di IgG specifiche per RSV (p per interazione = 0,08). Risultati simili sono stati registrati nell’asma lieve e in quello insorto fra i 4 e i 16 anni.

Negli adulti, pattern di associazione simili sono stati osservati nei soggetti con o senza sensibilizzazione allergica, indipendentemente dal livello di IgG virus-specifiche e dal fenotipo di asma considerato.

Un’infiammazione di natura allergica delle vie aeree potrebbe inibire la risposta immunitaria mucosale alle infezioni virali, aumentando il carico antigenico.

Come interpretare questi dati? Ciò che emerge è la variazione dei pattern di associazione nel corso della vita del soggetto asmatico, a indicare che, nel tempo, vengono coinvolti diversi pathway immunitari. Parallelamente si potrebbe ipotizzare che il paziente adulto abbia acquisito una sorta di protezione contro diversi RV, derivata dalle infezioni precedenti, e quindi da un lato sia meno suscettibile a una re-infezione e dall’altro produca meno anticorpi col passare del tempo. Se questa ipotesi può spiegare almeno parzialmente le differenze registrate fra adulti e bambini, non sembra tuttavia sufficiente per spiegare l’associazione inversa fra specifici livelli di IgG e asma osservata nei due gruppi di pazienti.

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