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Nei soggetti con BPCO è importante intervenire sull’ansia e sulla depressione eventualmente presenti in quanto in grado di peggiorare la prognosi di malattia

Una revisione della letteratura ha evidenziato come ansia e depressione aumentino il rischio di ri-ospedalizzazione a 30 giorni e di eventi avversi di BPCO nel primo anno di follow-up nei soggetti con la malattia polmonare attraverso un insieme ciclico di fattori fisici e psicologici


È stato osservato che disordini di natura psicologica hanno un impatto sulla prognosi della BPCO e, tra questi, i più riscontrati sono ansia e depressione, i cui tassi di prevalenza variano dal 10% al 65%. Tuttavia, solo il 31% dei soggetti con BPCO riceve un trattamento per queste condizioni.
Un gruppo di ricercatori ha condotto una review sistematica con metanalisi su 14 studi per provare a sintetizzare quanto a oggi disponibile in letteratura a questo proposito.

Per rispondere al quesito di ricerca relativo all’associazione fra depressione e ri-ammissione ospedaliera a 30 giorni si è eseguita una pooled analysis dei dati di circa 735mila pazienti, dalla quale è emerso che i soggetti con depressione avevano un maggior rischio di ri-ammissione rispetto ai soggetti che non soffrivano di depressione (HR 1,22; IC 95% 1,12-1,33; p< 0,001).

Su un numero inferiore di pazienti (circa 22mila), invece, è stata valutata la relazione fra depressione ed eventi avversi di BPCO nel primo anno di follow-up, dove per eventi avversi si intendono quegli eventi caratterizzati da un peggioramento della dispnea, tosse e/o espettorazione di muco in meno di 14 giorni e che spesso richiedono un aggiustamento del trattamento o l’ospedalizzazione. Anche in questo caso la presenza di depressione si associava a un maggior rischio di eventi avversi nel primo anno di follow-up (HR 1,36; IC 95% 1,10-1,69; p=0,004).

Risultati simili sono stati rilevati quando le stesse analisi sono state effettuate sui pazienti con ansia: la presenza di questo disordine, infatti, si associava a un maggior rischio di ri-ammissione ospedaliera a 30 giorni (HR 1,51; IC 95% 1,12-2,03; p=0,007) e di sviluppo di eventi avversi di BPCO nel primo anno di follow-up (HR 2,10; IC 95% 1,28-3,45; p=0,003).

A questo proposito è interessante notare come una storia di abitudine tabagica rappresenti un fattore di rischio per ansia e depressione nei soggetti con BPCO: intervenire sulla depressione, per esempio con psicoterapia o trattamenti antidepressivi, e sul fumo potrebbe quindi rappresentare una misura efficace per ridurre la ri-ammissione per BPCO.

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A questo si deve aggiungere che i soggetti con BPCO e ansia presentano spesso una dispnea più grave e storia di esacerbazioni, che portano a una ridotta qualità di vita, a limitazioni della funzionalità polmonare e a un’aumentata percezione dei sintomi. Tuttavia è scarsa la letteratura che ha valutato l’ansia come variabile distinta e non interconnessa alla depressione: è quindi importante che venga condotta della ricerca in questo specifico ambito e che vi sia una maggiore considerazione dell’ansia nella gestione della BPCO.

I meccanismi con i quali ansia e depressione influiscono sulla BPCO non sono ancora completamente chiariti, ma potrebbero prevedere: stress cronico → attivazione sistema nervoso simpatico → stimolazione asse ipotalamo-ipofisi-surrene → aumento risposta infiammatoria sistemica → maggiori eventi avversi e impatto sulla prognosi. 

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