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Nella real life il disturbo del controllo dei comportamenti impulsivi nei soggetti con malattia di Parkinson è ancora scarsamente individuato

Un’analisi retrospettiva ha permesso di identificare le caratteristiche principali del disturbo del controllo dei comportamenti impulsivi in un gruppo di pazienti con malattia di Parkinson nella real life


Nei soggetti con malattia di Parkinson è stata osservata una prevalenza del 10-20% del disturbo del controllo dei comportamenti impulsivi, che si registra soprattutto nei pazienti in trattamento con dopamino-agonisti.

Questi comportamenti impulsivi sono rappresentati da shopping compulsivo, fame compulsiva, gioco patologico, ipersessualità, punding (comportamento stereotipato che prevede un intenso interesse per attività complesse, ripetitive e afinalistiche) e sindrome da disregolazione dopaminergica.

Un gruppo di ricercatori ha effettuato un’analisi retrospettiva delle cartelle cliniche (dal 2010 al 2022) dei pazienti adulti con malattia di Parkinson seguiti presso il proprio Centro di appartenenza per valutare prevalenza, tipologia e fattori di rischio di disturbo del controllo dei comportamenti impulsivi.

In totale sono stati identificati 1824 pazienti (56,2% uomini, età media 70,5 ±11,9 anni, 55,8% con malattia di Parkinson in stadio iniziale): di questi, 128 (7%) mostravano uno o più disturbi del controllo dei comportamenti impulsivi. Più nel dettaglio 52 praticavano shopping compulsivo, 50 punding, 34 manifestavano fame compulsiva, 22 ipersessualità, in 13 si osservava gioco patologico e in 3 sindrome da disregolazione dopaminergica.

Quando confrontati con pazienti senza disturbo del controllo dei comportamenti impulsivi, quelli con il disturbo erano più giovani (p≤0,001), avevano un rapporto uomini/donne maggiore ed erano più comunemente in trattamento con una combinazione di dopamino-agonisti e levodopa (49,2% vs 34,7%; p<0,001).

Infine il disturbo del controllo dei comportamenti impulsivi generalmente migliorava dopo la riduzione del dosaggio dei dopamino-agonisti o l’interruzione della loro assunzione.

È importante inoltre osservare come la prevalenza del disturbo del controllo dei comportamenti impulsivi registrata in questo studio sia inferiore rispetto a quella riportata in letteratura, a indicare come le visite di routine della pratica clinica non intercettino dal 30% al 50% dei casi, anche quando condotte da esperti nei disturbi del movimento.

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