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In caso di cefalea è importante verificare se si tratti della forma primaria o secondaria per impostare un trattamento adeguato

Benché nella maggior parte dei casi di cefalea si tratti della forma primaria, è importante poter escludere con sicurezza la presenza della forma secondaria: una review presenta le principali caratteristiche delle due forme per una diagnosi più efficace


Quando un paziente lamenta cefalea è necessario indagare per verificare se si tratti di cefalea primaria o secondaria. Nel primo caso ci si trova di fronte a un dolore idiopatico, mentre nel secondo a un disturbo derivante da gravi patologie sottostanti associato a elevata mortalità.

I fattori da considerare sono diversi: localizzazione, momento di comparsa e progressione del dolore, elementi in grado di peggiorare o alleviare il dolore, intensità, storia di traumi cranici recenti o di cefalee precedenti e sintomi associati, come nausea, vomito e fotofobia.

Nella maggior parte dei casi la cefalea primaria è tensiva, bilaterale, da lieve a moderata e con una durata variabile dai 30 minuti ai 7 giorni. Quando è unilaterale, invece, si fa riferimento all’emicrania, che può accompagnarsi a un’aura composta da nausea, fotofobia e/o fonofobia. Esiste poi la cefalea a grappolo, caratterizzata da un importante dolore unilaterale concentrato a livello del capo e del volto e accompagnato da arrossamento, lacrimazione e rinorrea. Si registra infine una cefalea da sforzo, generalmente bilaterale, posteriore e di breve durata, che compare dopo che si è svolta attività fisica che aumenta la pressione intra-addominale.

Come accennato, la cefalea secondaria può derivare da diverse patologie, anche gravi. Ne sono un esempio l’emorragia subaracnoidea, l’ematoma subdurale, la meningite batterica acuta, l’arterite a cellule giganti, neoplasie del sistema nervoso centrale, eventi ischemici acuti, l’ipertensione idiopatica intracranica, l’ipotensione intracranica spontanea, malformazioni arterovenose cerebrali integre, la sindrome da encefalopatia posteriore reversibile e la sindrome da vasocostrizione cerebrale reversibile.

La cefalea può essere causa di svariati accessi al Pronto Soccorso: benché nella maggior parte dei casi si tratti di cefalea primaria, è indispensabile verificare la presenza di possibili patologie sottostanti correlate. Un esame approfondito del paziente, così come test sierologici o esami di neuroimaging possono essere di supporto per una diagnosi accurata e la selezione del trattamento più opportuno.

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