Il documento di ricerca si concentra sul disturbo da carenza di CDKL5 (CDD), una grave sindrome da encefalopatia epilettica e dello sviluppo infantile legata all'X. La CDD colpisce femmine e maschi con un rapporto di circa 4:1, riscontrandosi tra 1 su 40.000 e 1 su 60.000 nascite. Le varianti patogene o probabilmente patogene nel gene CDKL5 sono tra i risultati positivi più comunemente identificati nei pannelli sull'epilessia. Le caratteristiche tipiche della CDD comprendono l'epilessia precoce ad esordio infantile resistente al trattamento (90% con esordio entro i primi 3 mesi di vita), ritardo globale dello sviluppo, disabilità intellettiva, ipotonia e deficit visivo cerebrale (CVI).
Disegno dello studio e partecipanti
Questo studio di coorte retrospettivo ha identificato 137 individui con CDD e 313 individui con epilessia ad esordio infantileche erano stati sottoposti a test del pannello genetico dell'epilessia. Lo studio ha confrontato le caratteristiche fenotipiche attraverso dati provenienti da cartelle cliniche analizzate retrospettivamente. Il documento di ricerca ha confrontato le caratteristiche cliniche tra individui con disturbo da carenza di CDKL5 (CDD) e una coorte di confronto, che includeva individui con esordio di epilessia di età inferiore a 1 anno con sospetta epilessia genetica. Lo studio ha esaminato anche un sottogruppo di individui con una diagnosi genetica consolidata.
Caratterizzazione delle caratteristiche della CDD
Le osservazioni chiave includevano una maggiore prevalenza di epilessia resistente al trattamento, una minore incidenza di stato epilettico e una maggiore frequenza di crisi epilettiche sequenziali nei soggetti con CDD. Inoltre, gli individui con CDD avevano maggiori probabilità di avere disabilità intellettiva, ritardo globale dello sviluppo, disabilità intellettiva grave e profonda, regressione dello sviluppo e vari disturbi del movimento.
I risultati hanno indicato che la CDD, se confrontata con altre epilessie genetiche a esordio infantile, è caratterizzata da una combinazione di epilessia resistente al trattamento, encefalopatia epilettica e dello sviluppo, crisi epilettiche sequenziali, spasmi senza ipsaritmia, ipotonia diffusa, disturbi parossistici del movimento, deficit visivo cerebrale e ritardo della crescita. Inoltre, la CDD era associata a una maggiore prevalenza di CVI e a tassi più bassi di anomalie metaboliche di laboratorio.
Conclusioni e implicazioni
In conclusione, il documento evidenzia le caratteristiche fenotipiche distinte degli individui con CDD rispetto a quelli con altre epilessie genetiche ad esordio infantile..
I metodi di raccolta dei dati potrebbero aver introdotto bias di accertamento, in particolare per quanto riguarda i disturbi del movimento e le caratteristiche dismorfiche, ma nonostante alcune limitazioni dello studio, i risultati sottolineano la necessità di un’identificazione precoce e di una valutazione genetica precisa per gestire efficacemente la CDD.
L’articolo si conclude sottolineando l’importanza di una diagnosi accurata per l’arruolamento negli studi clinici e il potenziale per future terapie modificanti la malattia nella CDD. L’identificazione delle caratteristiche principali aiuta la diagnosi differenziale e informa le strategie di gestione e trattamento.