Il ritardo dello sviluppo e la disabilità intellettiva, ampiamente descritti come encefalopatie dello sviluppo, possono essere osservati entro pochi mesi dalla nascita. Sebbene le manifestazioni siano diverse, il 22,2% dei bambini con disabilità intellettiva ha anche una qualche forma di epilessia (McTague et al., 2016). L'encefalopatia epilettica (EE) è stata coniata per descrivere condizioni in cui l'attività epilettica stessa è postulata per contribuire alla compromissione dello sviluppo. Si dice che l'EE complichi molte condizioni epilettiche, ma apparentemente a gradi diversi; ad esempio, l'EE è una caratteristica quasi costante con la sindrome di Lennox-Gastaut (Cross et al., 2017), attesa (ma non invariabile) con la sindrome di West (Wilmshurst et al., 2015), ma si verifica con probabilità quasi pari nella sindrome di Doose (Trivisano et al., 2011). Occasionalmente, l'EE complica anche epilessie altrimenti benigne (ad esempio epilessia rolandica benigna). La sequenza causa-effetto assunta per l'EE potrebbe non essere accurata in tutti i casi e il concetto di "encefalopatia dello sviluppo ed epilettica (DEE)" è ora riconosciuto dalla recente classificazione della International League Against Epilepsy (ILAE) per descrivere le comorbidità che si sono sviluppate indipendentemente l'una dall'altra. Ipoteticamente, possono esistere condizioni cliniche in cui l'epilessia e lo sviluppo sono correlati in modo diverso. L'interazione tra le condizioni può essere dinamica, aumentando così la sfida nella diagnosi e nella differenziazione tra EE e "DEE". Ad esempio, l'EE può migliorare e rimettere (spontaneamente o con il trattamento), il che può oscurare la causalità epilettica. La patogenesi di una manifestazione di malattia potrebbe anche esacerbare l'altra.
L'intervento terapeutico deve essere preso in considerazione all'inizio del decorso della malattia, anche quando il momento ottimale per l'intervento rimane sconosciuto. le condizioni cliniche del paziente devono essere considerateTuttavia, l'eziologia rimane dominante sulla gravità clinica, poiché anche quando le condizioni cliniche sono gravi nei casi con EE esiste un margine di miglioramento anche in trattamento tardivo. Esistono molteplici esempi di un'eziologia genetica comune per l'encefalopatia dello sviluppo e l'epilessia, il che suggerisce che molti EE sono meglio descritti come DEE. Entro i prossimi 5 anni, è probabile che vedremo una maggiore comprensione dei geni specifici e delle variazioni genetiche legate alle encefalopatie nella DEE. Una maggiore comprensione sarà accompagnata da strumenti diagnostici molecolari più specifici e trattamenti personalizzati, e il futuro poco più di 5 anni potrebbe includere l'introduzione delle prime terapie mirate ai geni.