L’osteoporosi aumenta con l’età: interessa il 6,8% delle donne di 50-59 anni, il 25,7% di quelle con 70-79 anni e ben il 34,9% di quelle con più di 80 anni.
La riduzione dei livelli di estrogeni che si osserva durante la transizione alla menopausa determina un riassorbimento osseo maggiore della formazione di nuovo tessuto, cui seguono una riduzione della densità minerale ossea e un aumento del rischio di fratture da osteoporosi.
I ridotti livelli di estrogeni che si registrano in menopausa favoriscono l’osteoporosi aumentando i recettori che attivano RANKL e riducendo l’osteoprotegerina.
La terapia ormonale sostitutiva potrebbe ridurre il riassorbimento eccessivo inibendo l’attività osteoclastica, mentre l’attività fisica che prevede esercizi di carico meccanico potrebbe stimolare la crescita dell’osso attraverso il ruolo meccano-sensibile degli osteociti.
Quali sono le evidenze oggi disponibili a questo proposito? Un gruppo di clinici ha condotto una revisione della letteratura per valutare la possibile efficacia dei due interventi singoli e quando combinati tra loro.
Sono stati selezionati 20 lavori, che hanno incluso studi di coorte, studi caso-controllo, studi clinici randomizzati e review sistematiche con e senza metanalisi. In tutti gli studi la densità minerale ossea è stata valutata tramite DXA, nella maggior parte dei casi a livello della colonna lombare e del collo del femore.
In generale le evidenze raccolte supportano l’impiego della terapia ormonale sostitutiva nella prevenzione dell’osteoporosi. Uno studio di coorte di 25 anni, che ha coinvolto oltre 3200 donne, ha inoltre identificato una correlazione negativa fra durata della terapia ormonale e perdita di densità ossea, con le perdite maggiori registrate nelle donne andate recentemente in menopausa in terapia per 3,75 anni vs 7,66 anni.
Le analisi DXA hanno inoltre dimostrato l’effetto positivo dell’esercizio fisico sui valori di densità minerale ossea a livello di colonna lombare, collo del femore e anca. Altri studi hanno invece evidenziato come gli esercizi prescritti non abbiano sortito effetti benefici, ma si tratta di studi di bassa qualità e bassa numerosità campionaria.
A questo proposito è interessante notare come un esercizio di resistenza non sembri migliorare la densità minerale ossea, mentre la combinazione di esercizi di carico (corsa o salto) e di resistenza ad alta intensità con esercizi a basso carico (salire le scale, camminare) sia in grado di mantenere la densità a livello della colonna lombare e del collo del femore. Gli esercizi di resistenza dovrebbero essere svolti 2-3 volte a settimana a un’intensità del 70-80% rispetto al livello massimale, mentre quelli di carico almeno 3 volte a settimana, il tutto per un minimo di 6 mesi e aumentandone gradualmente la complessità per mantenere i benefici.
Infine l’intervento combinato costituito da terapia ormonale sostitutiva ed esercizio fisico ha significativamente migliorato la densità minerale ossea nelle donne in menopausa rispetto ai due interventi singoli.
Altra osservazione importante emersa da questa review è la conferma della necessità di un approccio multiplo e personalizzato per la gestione della salute dell’osso durante la menopausa. Questa considerazione è ancora più rilevante se si considera che le Società scientifiche non sono tutte allineate: per esempio l’International Menopause Society e la British Menopause Society propongono la terapia ormonale sostitutiva come trattamento di scelta nella prevenzione dell’osteoporosi, mentre l’American Association of Clinical Endocrinologists suggerisce il ricorso a tale terapia, alla dose e alla durata minime, solo nelle donne ad alto rischio di osteoporosi nelle quali soluzioni non-estrogeniche non possono essere adottate. Infine la Bone Health and Osteoporosis Foundation e il National Osteoporosis Guideline Group inglese raccomandano gli esercizi fisici combinati.