In Europa i programmi di screening basati sul PSA hanno ridotto del 20% il rischio di mortalità per carcinoma prostatico
A fine 2022 il consiglio europeo ha proposto di estendere i programmi di screening implementando un approccio “a scalare” basato sul test del PSA e su un esame di risonanza magnetica come valutazione addizionale di follow-up.
Sulla base delle indicazioni europee, ad aprile 2024 la Società Italiana di Urologia (SIU) ha fornito varie indicazioni per implementare un programma di screening del carcinoma prostatico in uomini asintomatici con un’aspettativa di vita di almeno 15 anni.
In Italia il carcinoma prostatico è la patologia tumorale più frequente negli uomini (circa 20% di tutti i casi di tumore)
In particolare, il Panel di esperti della SIU coinvolto in questo progetto ha proposto di realizzare un programma pivotale coinvolgendo gli uomini asintomatici di 50-55 anni. Tra i soggetti inclusi, quelli che già si sottopongono a uno screening opportunistico saranno randomizzati a proseguire tale screening oppure a entrare nel braccio di protocollo organizzato. Quest’ultimo protocollo prevede la valutazione della famigliarità per carcinoma prostatico e l’esecuzione dell’esplorazione rettale digitale nei casi di livelli di PSA >3 ng/ml o ≤3 ng/ml + famigliarità per carcinoma. I soggetti con PSA >3 ng/ml saranno sottoposti a risonanza magnetica multiparametrica e i reperti di imaging saranno valutati attraverso il Prostate Imaging-Reporting and Data System (PI-RADS). Se il PI-RADS sarà compreso fra 1 e 2 non si procederà alla biopsia, se sarà compreso fra 4 e 5 si effettuerà la biopsia, mentre se il valore sarà pari a 3 dipenderà dal PSA Density (PSAD).
Gli uomini con PSA totale ≤3 ng/ml o senza indicazione alla biopsia prostatica secondo l’esame di imaging saranno rivalutati a diversi intervalli temporali in funzione del loro rischio di sviluppare carcinoma prostatico.
L’outcome primario sarà il tasso di identificazione di carcinoma prostatico clinicamente significativo (grado ISUP ≥2). Outcome secondari principali saranno il tasso di identificazione di carcinoma prostatico aggressivo (grado ISUP ≥4), quello del carcinoma non significativo (grado ISUP ≥1), il numero di biopsie non necessarie evitate grazie all’impiego della risonanza magnetica multiparametrica come test di follow-up, la sopravvivenza libera da metastasi e la sopravvivenza globale.
Le analisi preliminari sono state pianificate a 2 e 5 anni dall’arruolamento e il completamento delle valutazioni è previsto per la seconda metà del 2026
Ora non resta che attendere i risultati per capire le reali efficacia e applicabilità di tale approccio.