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L’esercizio fisico può aiutare a limitare la riduzione della funzione endoteliale e l’aumento della rigidità vascolare che si osservano in post-menopausa

La menopausa si associa a un rischio aumentato di malattie cardiovascolari per il suo impatto a livello di rigidità dei vasi arteriosi, disfunzione endoteliale e pressione sanguigna. Secondo una recente review l’implementazione di una serie di esercizi aerobici e/o di resistenza potrebbe rallentare tale degenerazione, con risultati tanto migliori quanto è più precoce l’avvio dell’attività fisica


È stato dimostrato che l’esercizio fisico regolare riduce il rischio vascolare in tutti gli adulti, migliorando la funzione vascolare e rallentando i cambiamenti della riserva vascolare legati all’età. Tuttavia è ancora poco noto l’impatto dell’esercizio fisico regolare sulla salute vascolare delle donne, che vanno incontro ad ampie fluttuazioni di estrogeni e progesterone nel corso della vita.

Una revisione della letteratura ha quindi cercato di riunire le evidenze oggi disponibili in merito a tale tematica.

In particolare è emerso che la menopausa, naturale o chirurgica, si associa a un rischio aumentato di malattie cardiovascolari. Infatti durante la menopausa si assiste a una disfunzione endoteliale che porta a una dilatazione mediata dal flusso dell’arteria brachiale inferiore a quella che si registra in pre-menopausa. Inoltre la menopausa sembra accelerare l’aumento della rigidità delle arterie che si osserva normalmente con l’avanzare dell’età, innalzando nel contempo i livelli di pressione arteriosa.

Rilevante è poi l’osservazione che la menopausa agisce anche sul complesso vascolare cerebrale: in condizioni di riposo, infatti, si sono registrati un flusso sanguigno cerebrale e una velocità sanguigna nell’arteria cerebrale media inferiori nelle donne in post-menopausa rispetto a quelle in pre-menopausa.

In post-menopausa i livelli di estrogeni totali si riducono sino a <50 pg/ml e quelli di progesterone a <10 ng/dl

Diverse evidenze sembrano suggerire che un intervento basato sull’esercizio fisico può avere un impatto positivo sulla rigidità dei vasi sanguigni e sulla pressione arteriosa, in particolare quando viene praticato un esercizio aerobico di intensità moderata o alta o un esercizio combinato di aerobica e resistenza e se tale intervento viene implementato precocemente durante o dopo la transizione alla menopausa. Risultati particolarmente positivi si registrano nelle donne con una condizione di partenza peggiore, per es. se sedentarie o in sovrappeso/con obesità.

grafico

Elaborazione grafica da testo, Miller KB, Moir ME, Fico BG. Exp Physiol. 2025 Jan 30. doi: 10.1113/EP092170


Da ricordare come la riduzione degli estrogeni che segue la menopausa possa ridurre i benefici offerti dall’esercizio fisico a livello di funzione vascolare per una riduzione della biodisponibilità di ossido nitrico e un aumento della produzione di specie reattive dell’ossigeno. Ne deriva come il trattamento ormonale sostitutivo in menopausa, agendo favorevolmente sulla funzione vascolare, potrebbe aumentare i benefici dell’esercizio fisico proprio a tale livello.

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