Tra le comorbilità più comuni dell’epilessia vi è la cefalea, tuttavia i dati a questo proposito nei pazienti pediatrici sono limitati.
Un gruppo di clinici si è quindi proposto di valutare la tipologia di cefalea e l’impatto sulla qualità di vita (QoL) attraverso uno studio prospettico su 119 bambini con epilessia (59 femmine, età media 11,5 anni, durata dell’epilessia all’ingresso nello studio 3,9 anni, 92 in trattamento con farmaci anticrisi).
I dati sono stati raccolti attraverso vari questionari: a quello sulla QoL è stato chiesto di rispondere anche ai genitori dei piccoli pazienti.
Dei 119 pazienti inclusi, 46 hanno riportato di soffrire di cefalea e in particolare 16 di emicrania (7 con aura), 9 di cefalea tensiva e i rimanenti di una cefalea non classificabile.
Inoltre i pazienti con epilessia focale hanno riportato più spesso emicrania, mentre quelli con epilessia generalizzata una cefalea non classificabile. Non vi era invece una differenza significativa a livello di distribuzione dei diversi tipi di cefalea in funzione del sesso dei pazienti.
Per quanto concerne la QoL, questa risultava ridotta nei pazienti con cefalea rispetto a quelli senza cefalea (p=0,002), in particolar modo a livello di benessere fisico, emotivo, autostima e legato alla scuola. Risultati simili sono stati ottenuti dai questionari compilati dai genitori, con una lieve discrepanza solo a livello dell’autostima.
In sintesi, se da un lato la gestione dell’epilessia rappresenta un importante burden, anche a livello psicologico, per il paziente e la famiglia, la cefalea sembra accrescere questo peso negativo: è quindi importante tenere bene a mente l’impatto della cefalea nella definizione del trattamento più appropriato per il benessere del piccolo paziente e di chi se ne prende cura.