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Riducendo i livelli degli ormoni femminili circolanti, la menopausa riduce anche il loro effetto cardioprotettivo

Uno studio osservazionale ha evidenziato che le donne che vanno incontro a una menopausa precoce e non assumono una terapia ormonale sostitutiva presentano una progressione della calcificazione della valvola aortica più rapida rispetto alle donne in menopausa non precoce e/o che hanno assunto la terapia ormonale


L’effetto protettivo degli estrogeni sul sistema vascolare potrebbe spiegare il basso rischio di malattie cardiovascolari nelle donne in pre-menopausa. Ma cosa succede quando il livello di estrogeni diminuisce? È stato osservato che, dopo la menopausa, il rischio di malattie cardiovascolari nelle donne è uguale o anche superiore a quello degli uomini, tanto da rendere tali malattie la principale causa di morte nelle donne in post-menopausa (55% vs 43% negli uomini).

La riduzione degli ormoni femminili in menopausa determina disfunzione endoteliale, rigidità delle arterie e infiammazione, marker di aterosclerosi.

Già all’insorgere della menopausa è possibile rilevare dei segni di invecchiamento vascolare, come una disfunzione endoteliale e il rimodellamento arterioso. Anche la valvola aortica può essere interessata da questo invecchiamento. A questo proposito è interessante notare come si registri una frequenza maggiore di stenosi aortica nelle donne che vanno incontro a una menopausa prematura o precoce; non si hanno invece dati in merito alla progressione della stenosi aortica in tali pazienti.

Un gruppo di clinici si è quindi proposto di indagare questo aspetto in un sottogruppo di pazienti dello studio Progression of Aortic Stenosis (PROGRESSA). Si tratta di 33 donne, di età media 65 ± 10 anni, con stenosi aortica almeno lieve (velocità di picco del getto aortico ≥2 m/s), sintomatiche o lievemente sintomatiche (classe funzionale NYHA I e II) e che erano andate in menopausa a un’età mediana di 45 anni (16 pazienti a un’età <45 anni; menopausa precoce).

Più nel dettaglio è stato confrontato il gruppo delle donne con menopausa precoce e nessuna terapia ormonale sostitutiva (n=7) e quello delle donne con menopausa non precoce e/o assunzione di una terapia ormonale sostitutiva (n=26) e la valutazione della progressione della stenosi aortica è stata effettuata con misure ripetute di tomografia computerizzata multidetettore ed ecocolordoppler.

Per quanto concerne la progressione anatomica, il gruppo menopausa precoce/no terapia ormonale ha mostrato una progressione più rapida della calcificazione della valvola aortica (p=0,03) rispetto all’altro gruppo in un follow-up mediano di 2 anni. Lo stesso risultato si è osservato sia quando l’analisi veniva aggiustata per la gravità della stenosi aortica al basale, la presenza di diabete e l’abitudine tabagica (p=0,003) sia quando venivano inclusi altri fattori di rischio tradizionali per progressione della stenosi, ovvero età, ipertensione, coronaropatie, dislipidemia e clearance della creatinina (p=0,004).


Progressione della calcificazione della valvola aortica

Coefficiente β (±ES)p
Menopausa precoce senza terapia ormonale sostitutiva
  • Analisi univariata
  • Aggiustata per gravità della stenosi aortica al basale, diabete e fumo
  • Aggiustata per età, gravità della stenosi aortica al basale, diabete, dislipidemia, ipertensione, coronaropatia, clearance della creatinina e fumo

  • 0,36 (±18,43)
  • 0,47 (±19)
  • 0,46 (±16,48)

  • 0,03
  • 0,003
  • 0,004
Terapia ormonale sostitutiva
  • Analisi univariata
  • Aggiustata per calcificazione della valvola aortica al basale, diabete e fumo

  • -0,36 (±20,1)
  • -0,31 (±17,4)

  • 0,04
  • 0,04
Menopausa indotta da chirurgia0,10 (±17,81)0,58

Per quanto concerne la progressione emodinamica, il gruppo menopausa precoce/no terapia ormonale ha mostrato una progressione più rapida del gradiente pressorio medio rispetto all’altro gruppo (2,37 vs 0,33 mmHg all’anno; p=0,04). Il gruppo menopausa precoce/no terapia ormonale risultava associato significativamente a una progressione più rapida anche quando l’analisi veniva aggiustata per la gravità della stenosi aortica al basale e il fenotipo di valvola aortica (p<0,05) e quando venivano aggiunti altri fattori di rischio per progressione della stenosi (p<0,05).

Altri dati interessanti emersi indicano che il tasso di progressione della calcificazione della valvola aortica risultava numericamente più rapido nelle donne che non avevano mai ricevuto la terapia ormonale sostitutiva rispetto a quelle che l’avevano ricevuta indipendentemente dall’età all’esordio della menopausa, mentre non vi erano differenze significative in questa progressione tra le donne con menopausa naturale o indotta chirurgicamente e tra chi era andata incontro a ovariectomia rispetto a isterectomia.

Poiché la menopausa, oltre a ridurre l’effetto cardioprotettivo degli estrogeni, si associa ad altri fattori di rischio cardiovascolare, come una variazione del profilo lipidico, è importante che la gestione della paziente con stenosi aortica tenga in considerazione non solo le differenze uomo-donna, ma anche i fattori di rischio sesso-specifici come, appunto, la menopausa.

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