La riduzione degli ormoni femminili in menopausa determina disfunzione endoteliale, rigidità delle arterie e infiammazione, marker di aterosclerosi.
Già all’insorgere della menopausa è possibile rilevare dei segni di invecchiamento vascolare, come una disfunzione endoteliale e il rimodellamento arterioso. Anche la valvola aortica può essere interessata da questo invecchiamento. A questo proposito è interessante notare come si registri una frequenza maggiore di stenosi aortica nelle donne che vanno incontro a una menopausa prematura o precoce; non si hanno invece dati in merito alla progressione della stenosi aortica in tali pazienti.
Un gruppo di clinici si è quindi proposto di indagare questo aspetto in un sottogruppo di pazienti dello studio Progression of Aortic Stenosis (PROGRESSA). Si tratta di 33 donne, di età media 65 ± 10 anni, con stenosi aortica almeno lieve (velocità di picco del getto aortico ≥2 m/s), sintomatiche o lievemente sintomatiche (classe funzionale NYHA I e II) e che erano andate in menopausa a un’età mediana di 45 anni (16 pazienti a un’età <45 anni; menopausa precoce).
Più nel dettaglio è stato confrontato il gruppo delle donne con menopausa precoce e nessuna terapia ormonale sostitutiva (n=7) e quello delle donne con menopausa non precoce e/o assunzione di una terapia ormonale sostitutiva (n=26) e la valutazione della progressione della stenosi aortica è stata effettuata con misure ripetute di tomografia computerizzata multidetettore ed ecocolordoppler.
Per quanto concerne la progressione anatomica, il gruppo menopausa precoce/no terapia ormonale ha mostrato una progressione più rapida della calcificazione della valvola aortica (p=0,03) rispetto all’altro gruppo in un follow-up mediano di 2 anni. Lo stesso risultato si è osservato sia quando l’analisi veniva aggiustata per la gravità della stenosi aortica al basale, la presenza di diabete e l’abitudine tabagica (p=0,003) sia quando venivano inclusi altri fattori di rischio tradizionali per progressione della stenosi, ovvero età, ipertensione, coronaropatie, dislipidemia e clearance della creatinina (p=0,004).